Dettagli
- Macrosettore: Non-definito
- Settore: NARRATIVA
- Prezzo di listino: 10,33
- Disponibilità: Disponibile in libreria
- ISBN: 5998800000021
Quarta di copertina
Leggendo l'emozionario" di Roberta Lazzarini mi è venuta in mente la battuta del "folle" Enrico IV pirandelliano: "... via, via allora quest'abito da mascherato! quest'incubo! Apriamo la finestra: respiriamo la vita! via, via! Corriamo fuori!". Per lei, infatti, "anima vagabonda", "desiderosa di deserto e di mare", la scrittura è terapia, prolungamento del pathos, sicuro risarcimento, mezzo per rispondere alla urgenza di ascoltarsi, alle sollecitazioni provenienti dal profondo e dalla realtà circostante, senza compiacimento nelle ferite, nel dolore. Anzi, quest'ultimo è apprendistato ad una visione totalmente trasformata e trasformativa della vita. Non basta riflettere, occorre aderire all'esistenza come tempo veramente vissuto, entrare in sintonia con l'ambiente e gli altri, se si vuole sconfiggere il proprio disagio, l'ansia che distrugge. Allora il suo viaggio in Australia diventa un modo per "scappare", fuggire dalla piatta, opaca e nevrotizzante routine che la sottrae a se stessa, nonché dalla prigionia degli stereotipi e delle convenzioni, dalla tirannia di chi vuole modellarla a suo piacimento. Vuol dire tentare di esistere con delle modalità proprie. In Australia, dunque, luogo immenso e straniero, sente di godere di una confortante libertà di movimento, di misurarsi con la vita vera. Del resto, vivere è attuare un processo di liberazione, realizzare la propria autenticità, costruire la meta istante per istante hic et nunc, sperimentare livelli più profondi di consapevolezza. Certa infatti che il riconoscersi nella propria vita è un po' come ripercorrere il mito di Narciso, ella rifugge dalla contemplazione fine a se stessa e si confronta con l'alterità. Spezza la fissità dell'immagine riflessa e anche dinanzi a certi suggestivi spettacoli della natura conserva lo stupore, la curiosità, l'inquietudine e l'esultanza che costituiscono le matrici della conoscenza e sono proprio del "puer" che è in ciascuno di noi. Ella sa, insomma, che nella comunicazione con le cose e l'altro devono entrare in risonanza le nostre emozioni, che formano appunto, prima della conoscenza razionale, un rapporto di intima...